Nel 1300 il luogo era incolto; tra spini e querce sorge solo una Cappelletta: “Madonna Val Versa”, così era chiamata dalla gente dei dintorni che la indicava come miracolosa dispensatrice di grazie, una Madonnina dipinta su tavola, ancor oggi conservata sull’altare della parrocchiale. L’attuale chiesa sorse sulla piccola edicola campestre ed attorno si sviluppò un borgo dove si teneva mercato. Nell’ 800 “la Madonna”, così chiamata dai locali, era “il principale quartiere” dell’antico capoluogo Soriasco, un borgo incastellato depositario di ben più vetuste origini, che oggi, di fatto, domina Santa Maria dall’alto della sua torre. Santa Maria, disponendo di più spazi e di maggiori prerogative di sviluppo economico, con i suoi mercati, le botteghe, gli alberghi e trattorie, strappava a Soriasco l’antico primato.
Nella seconda metà dell’800 assorbiva tutti i servizi pubblici ed amministrativi e infine nel 1893 acquistava il titolo di comune.
Oggi Santa Maria è un delizioso paese di fondovalle, ordinato e tranquillo; ma basta aprire un poco di più gli occhi per scorgere dietro tanta apparente pacatezza quanto ferva il lavoro sulle colline che l’abbracciano e da cui si riversano nella vendemmia mille varietà di grappoli che viticoltori di qua, in gran parte contadini da generazioni, ricavano dalla terra con sapiente fatica non per nulla Santa Maria, terra di vini, è denominata “capitale del pinot” o “dello spumante”; un paese ricco di risorse, la cui gente è rigorosa nella fatica e cordiale nella festa.