Circa la nascita di Pollutri, le leggende, tutte frutto della fantasia popolare, sono molte. Quella più conosciuta fa riferimento ad un principe longobardo che aveva deciso di costruire un paese laddove avrebbe ritrovato un puledro smarrito. In realtà le cose andarono diversamente. Nel 568 d.C. i Longobardi, sotto la guida del re Albano, scesero in Italia alla ricerca di nuove fonti di sostentamento e con una rapida campagna di guerra occuparono il settentrione d’Italia, e poi la Toscana, l’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Basilicata.
In quel tempo il colle su cui sorgeva Pollutri, era ricoperto di fitti boschi e vi erano solo alcune capanne di pastori e contadini. I Longobardi, appena arrivati, fecero di tutto per integrarsi alla popolazione autoctona. Sicché il borgo si ingrandì tanto che già nel 580 aveva molta importanza ed il suo territorio arrivava fino al mare.
nome di Pollutri deriverebbe da un tempio dedicato a Polluce.
Nel medioevo il territorio pollutrese è governato da un emissario reale che risiede a Vasto. Dal 1279 anno in cui re Carlo, disceso in Italia conquistò tutto il Meridione, Pollutri entra a far parte del Regno di Napoli, da cui politicamente dipenderà fino al 1860, quando Garibaldi cacciò i Borboni. In questo stesso anno, Re Carlo impone pesanti gabelle sia ai Pollutresi che a quelli dei paesi del circondario. Dal periodo 1300-1600 le notizie sono pochissime.