Comune di Fontanelice

Sede amministrativa

Piazza del Tricolore, 2 40025 Fontanelice (Bologna)

Enti e aziende del territorio

Identikit

Si ritiene che il toponimo Fontanelice possa derivare dall’unione del termine fontana, che in latino significa “sorgente”, con la desinenza elice, dal verbo latino elicere, che significa “trarre fuori”, far scaturire; quindi opera artificiale di captazione idrica.
Nel territorio dove oggi sorge Fontanelice sono avvenuti diversi ritrovamenti archeologici, a testimonianza di un’antica frequentazione: etruschi, galli e in seguito romani si sono succeduti su questo territorio collinare. Narsete, il generale bizantino che sconfisse i Goti invasori, donò all’imolese Marzio Coralto le terre dove questi fondò nell’anno 554 un castrum.
L’insediamento più antico si è accresciuto attorno al vecchio castello, che era contornato da mura e da un piccolo borgo[6]. Il successivo sviluppo urbano, di carattere medioevale, è ancora oggi evidente nell’impianto del centro abitato, raccolto attorno alla piazza su cui si affaccia l’ex palazzo pubblico, oggi sede dell’Archivio museo Giuseppe Mengoni.
Fontana (questo il primo nome del paese, che conservò fino al 1911) fu al fianco di Imola nelle lotte tra guelfi e ghibellini, ma poi passò con Bologna contro la stessa Imola, alleandosi con Tossignano. Fu feudo della famiglia Alidosi, proprietari di numerose altre terre circostanti, fino al 1424, quando poi divenne territorio governato dallo Stato pontificio. Paolo IV nel 1556 concesse Tossignano, Fontana, e la Rocca di Codronco con altri comuni in investitura al nipote Antonio Caraffa, marchese di Montebello e capitano della guardia pontificia.
Durante le guerre tra lo Stato Pontificio e i duchi di Parma (1640) Fontana divenne luogo di stanziamento di truppe, così come negli anni successivi, al passaggio delle truppe tedesche (1713). Nel 1700 divenne feudo della famiglia Spada, col marchese Giacomo Filippo Amatore Spada di Bologna, il quale ebbe a successori i marchesi Francesco Maria Alerano nel 1706, Giuseppe Nicola nel 1723, e Leonida nel 1752. Quest’ultimo nel 1757 vendette il feudo al marchese Francesco Marvelli Tartagni di Forlì, che ne restò spogliato con l’invasione francese del 1797. Poi Fontana entrò a far parte della Repubblica Cisalpina (1801) con l’alternanza di presenze francesi e austriache che lottavano per il possesso dei territori della Romagna.
Nel 1815, con la Restaurazione e il ripristino del dominio pontificio, Fontana rientrò nella Legazione di Ravenna. Nel 1832 fu intrapresa la costruzione della Via Montanara, terminata alcuni anni dopo, che attraversa Fontana e i territori imolesi fino al Granducato di Toscana.
Nel dicembre 1859, con il nascente Regno d’Italia, Fontana entrò a far parte della provincia di Ravenna, inserita nel Mandamento di Casola Valsenio. Successivamente, nel 1884, passò sotto la provincia di Bologna. Nel 1911 assunse il nome attuale (Regio Decreto 28 settembre 1911 n. 1096). Nel 1916 divenne capolinea della linea ferroviaria da Imola, che però venne chiusa nel 1944, in seguito alle distruzioni belliche.
La seconda guerra mondiale arrecò a Fontanelice pesanti distruzioni. Alla fine del ’44 e per tutto l’inverno successivo, le truppe inglesi vi stabilirono una precaria linea del fronte.
Con la ricostruzione, Fontanelice si dotò di una nuova sede per il Municipio e furono costruite numerose case popolari. Una nuova fase di crescita per Fontanelice si svolse tra gli anni sessanta e settanta: si intensificò ulteriormente l’attività edilizia e nuovi quartieri a prevalente destinazione residenziale sorsero parallelamente alla strada Montanara. Nel 1973 fu costruito il complesso ricreativo-sportivo “Conca verde”, dotato di piscina all’aperto.

da non perdere

Chiesa della Madonna della Consolazione
Santuario della Madonna del Rio
Archivio Museo Giuseppe Mengoni
Porta monumentale di Fontana Elice
Palazzo Mengoni

News collegate

denominazioni

Aziende collegate