Cison di Valmarino è permeato in ogni angolo da secoli di storia. Passeggiare tra le sue vie è una tappa obbligata non solo per chi ama la tranquillità, la natura e gli scorci suggestivi, ma anche per gli appassionati di storie d’armi e d’onore. Di certo il particolare cittadino più conosciuto è Castelbrando, che si erge imponente sullo sperone del Col de Moi, a poche centinaia di metri dal centro cittadino. Piazza Roma è il salotto buono di Cison di Valmarino: vi si affacciano antichi palazzi che hanno fatto la storia di questo borgo. La chiesa arcipretale di Santa Mara Assunta, il Municipio (villa veneta), il teatro La loggia, che oggi ospita ai piani superiori l’imperdibile chicca del Museo della Radio d’Epoca. Qualche centinaio di metri più a nord rispetto al centro cittadino, si incontrano le Cantine Brandolini, sapientemente restaurate, la vecchia latteria e i resti dei mulini ad acqua di un tempo, adagiati lungo il corso del Ruio. Da visitare anche il Tempio della Madonna delle Grazie, la Parrocchiale di Tovena con il suo prezioso organo del Callido, e il vicino Museo di Arte Sacra. Tra e bellezze naturalistiche vanno citati il Rifugio del Loff sovrastante il Bosco delle Penne Mozze con e steli di Simon Benetton, la Rosada con gli antichi lavatoi. Da segnalare anche l’antica Via Maestra e la Via dell’Acqua. Interessante anche la Strada dei Cento Giorni, che dal fondo valle conduce in poco tempo al Passo San Boldo. Una citazione merita l’amena frazione di Rolle (Borgo FAI), una località che il famoso poeta Andrea Zanzotto, grande appassionato del luogo, definì a ragione una “cartolina mandata dagli dei”.