Comune di Capalbio

Sede amministrativa

Via G. Puccini 32 58011 Capalbio (Grosseto)

Enti e aziende del territorio

Identikit

La storia di Capalbio, come si desume dalle sue vestigia, emerge dall’antichità per caratterizzarsi poi nel Medioevo – Dalla prima citazione nota, la Bolla Leonino Carolingia di Carlo Magno dell’805, attraverso l’Abbazia delle Tre Fontane, si giunge nel ‘200 al dominio degli Aldobrandeschi e poi degli Orsini – Nel 1416 Capalbio passa alla Repubblica di Siena, vivendo un periodo di floridità e rinnovamento – Nel 1532 fu occupata dalle truppe di Carlo V, per essere poi liberata con l’aiuto dei francesi – Caduta la Repubblica di Siena, il territorio fu assegnato a Cosimo dei Medici, conoscendo l’inizio di una lenta decadenza, acuita anche dall’espandersi della malaria – Il passaggio ai Lorena segnò la perdita dell’autonomia con l’aggregazione a Manciano e, nel 1842, ad Orbetello, per poi essere annessa al Regno d’Italia nel 1860 – Questo di fine Ottocento rimane per certi versi uno dei periodi più originali, legato com’è all’epopea dei briganti, da cui echeggiano nomi ed episodi leggendari, uno su tutti quello di Domenico Tiburizi, mai domo, ucciso nel 1896 in circostanze misteriose ed altrettanto misteriosamente sepolto – Il periodo seguente fu caratterizzato dal latifondo e dalla lenta ripresa, per passare poi alla Riforma Agraria degli anni Cinquanta e al conseguente ripopolamento, fino al recupero dell’autonomia amministrativa nel 1960 – A distanza di quarant’anni molte cose sono mutate e molte, fortunatamente, non lo sono sostanzialmente – Da una economia prevalentemente agricola, che ha finito per scontare la generale congiuntura del settore, si è passati ad un indirizzo decisamente più turistico e terziario, potendo godere di un patrimonio naturale conservato nel tempo – Grande impulso, in questo settore, quello ricavato da una ormai consolidata fama nazionale derivata dalle varie frequentazioni eccellenti di politici, intellettuali, giornalisti e personalità dello spettacolo, che hanno eletto a “buen ritiro” il centro storico e la campagna capalbiese, in virtù della bellezza e della tranquilla riservatezza dei luoghi.

 

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