Il nome di Pramaggiore compare in forma documentata nel 1225, accertando l’esistenza di un villaggio dipendente politicamente dal patriarcato di Aquileia ed ecclesiasticamente dalla Diocesi di Concordia, anche se il recente rinvenimento di reperti litici e ceramici data la più antica testimonianza della presenza umana nel territorio tra il 1600 e il 1300 a.C.
L’estensione territoriale di Pramaggiore era molto limitata e non abbracciava l’intera superficie comunale, perché sia la villa (comunità rurale organizzata) di Salvarolo che quella di Blessaglia avevano una diversa giurisdizione. Non è accertabile il momento di formazione del villaggio di Salvarolo, ma è da ritenersi che il primo nucleo di case sia stato costruito ai piedi del castello eretto nella località da un casato di feudatari alla fine del decimo secolo.
Anteriore a quella del capoluogo sarebbe pure l’epoca della nascita di Blessaglia, il cui nome, compare nel IX secolo. Con il passaggio del Friuli sotto il dominio della Repubblica di Venezia (1420) mutarono anche le situazioni locali: le giurisdizioni feudali tramontarono, la cessione da parte dei Salvarolo del casato agli Altan dapprima diede nuovo splendore all’antico maniero, cui però poi subentrò una progressiva decadenza che lo portò alla scomparsa. Le tre ville, che nel 1776 contavano complessivamente meno di 700 abitanti, con l’avvento del napoleonico Regno d’Italia vennero fuse in un sol comune, che assunse la denominazione di Comune di Pramaggiore (1806).