Il comune ha origini antiche, posto a circa dieci chilometri dalla costa molisana, della quale una parte ricade sul proprio territorio. Ha avuto origine dal villaggio di Bisaccia, del quale ha conservato il nome ed i cui ruderi sono in parte ancora visibili ad un chilometro circa dall’abitato. Il villaggio fu abbandonato con le invasioni barbariche, quando gli abitanti si rifugiarono prima nelle grotte arenarie, successivamente iniziarono a stabilirsi sulla collinetta chiamata appunto “monte nero” per la fitta boscaglia che la ricopriva.
Monumenti e luoghi d’interesse
Chiesa Parrocchiale di San Matteo Apostolo: la chiesa originaria risale all’XI secolo. Con il programma di ricostruzione in stile romanico pugliese, Federico II fece restaurare la chiesa nel XIII secolo. A causa dei danneggiamenti dei Turchi, la chiesa fu restaurata e trasformata in forme barocche nel 1695. Un restauro straordinario si ebbe nel 1861; ma sempre a causa della cattiva messa in sicurezza dell’edificio, la parrocchia rischiava il crollo. Così nel 1937 si decise l’abbattimento e la ricostruzione ex novo, che si protrasse fino al 1961 con l’innalzamento del campanile. Fu una grave perdita dal punto vista artistico poiché foto storiche del primo ‘900 mostrano la struttura della chiesa in pietra, in perfetta planimetria longitudinale a pianta a croce latina, con il portale trecentesco a sesto acuto, e la cupola in tessere verde-giallo tipiche delle chiese pugliesi medievali. La nuova chiesa, realizzata seguendo lo schema della pianta a croce latina, si presenta in stile falso gotico, più che altro un neogotico posticcio, con facciata squadrata e lati del transetto abbelliti da finestroni bifore con rosoni superiori a raggi. L’abside è semicircolare, affiancata da due semi-absidi. L’interno a tre navate è molto povero di abbellimenti artistici, tranne le vetrate colorate in stile gotico.
Chiesa Parrocchiale di San Paolo Apostolo: collocata ai margini dell’abitato, venne consacrata nel 1993. Un unico grande spazio caratterizza l’interno, dove emergono alcuni dipinti. In anni più recenti è stata realizzata anche una cappella feriale, accessibile dal lato destro dell’aula liturgica.
Santuario di Maria Santissima di Bisaccia: si trova presso il cimitero, lungo la vecchia via del tratturello Centurelle. Risalente al XVII secolo, nel 1811 fu ricostruita per volere di don Alfonso Gentile. Nel 1899 furono definitivamente completati lavori di abbellimento, dediti alla trasformazione della chiesa da edicola pastorale a vero santuario. Ha facciata a capanna tripartita con tre portali e rosoni. Il portale centrale è sormontato da una balaustra. Sopra il transetto vi è una grande cupola monumentale.
Torre di Montebello: si trova nell’omonima località, presso il mare. Fu eretta nel secolo XVI, sotto il dominio di Carlo V, per vigilare meglio la costa da attacchi Turchi. Il 1566 è l’anno di edificazione sopra l’antico castello di Montenero, per volere del barone di Lanciano Vialante, che la possedeva insieme a Riccardo del Riccio; nel 1712 la notte del 26 settembre, circa 60 turchi assediarono la torre, che però non fu presa, vi si erano rifugiati dei contadini, che resistettero all’assedio dei turchi, sino a che non arrivarono rinforzi dalla città del Vasto, comandati dal conte Filippo Ricci. Nel 1953 fu ceduta al comune, nei primi anni 2000 è stata restaurata. Le superfici murarie sono compatte, presentano 4 finestrelle rettangolari con semiarco, delineate da mattoni in cotto a forte strombatura, e distribuite una per lato a diverso livello di altezza; prima del restauro la torre era attraversata da una profonda spaccatura, che ne minacciava la staticità. Sulla parete principale di ingresso vi sono tracce di bucature per le catene del ponte levatoio, sulla facciata si trovava lo stemma dei Battiloro, signori di Petacciato, che però fu levato nel 1953; sulla sommità si conservano merlature e beccatelli alla fiorentina.
Rinomata è la ventricina di Montenero, insaccato ottenuto con carne di maiale opportunamente trattata e stagionata con metodi tradizionali. Il piatto tipico del paese sono i cavatelli (in dialetto “cuzzutilli”) con la ventricina.
Lo stemma raffigura tre colli, quello centrale sormontato da una croce. Il gonfalone è costituito da un drappo di azzurro.
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