Comune di Giba

Sede amministrativa

Comune di Giba Via Principe di Piemonte 1, 09010

Enti e aziende del territorio

Identikit

Il territorio di Giba è stato frequentato fin dall’epoca neolitica e nuragica, come dimostrano le numerose domus de janas (tombe ipogeiche), i nuraghi e le tombe dei giganti presenti in zona. Uno dei siti più importanti è il nuraghe Meurra. Durante il periodo fenicio, Giba si trovava lungo la via di comunicazione tra Karalis (Cagliari) e Sulki (Sant’Antioco). Con l’arrivo dei Romani, la zona fu sfruttata per l’agricoltura, in particolare per la produzione di grano e cereali. Ai Romani susseguirono i Vandali, seguiti dai Bizantini. Nel periodo medievale, i monaci benedettini, giunti nella zona verso l’anno 1000, hanno avuto un ruolo cruciale nello sviluppo agricolo e spirituale della comunità, costruendo diverse chiese e monasteri (Chiesa di Santa Marta). Nel 1323, durante le incursioni pirata, il Porto Sulcitanum a Porto Botte divenne un punto strategico per l’arrivo degli Aragonesi che presero il controllo della Sardegna, e Giba divenne parte del loro regno. Seguì un perido di decadenza e spopolamento a partire dal 1503, quando la sede vescovile fu trasferita a Iglesias. Nel XVI secolo, Villarios venne dotata di una torre di avvistamento, a protezione delle coste contro le incursioni. Giba, insieme a Villarios e altri comuni vicini, fu infeudata a diversi baroni e marchesi. Nel 1647, con la costituzione del Marchesato di Villarios, Giba fece parte di un feudo che fu successivamente riscattato nel 1839. Durante l’Ottocento, alcune famiglie si trasferirono nell’attuale centro di Giba, mentre il paese originario di Tului, ormai abbandonato, si trovava a nord. Nel 1928, Giba divenne comune autonomo, accorpando altri paesi, tra cui Masainas, Sant’Anna Arresi e Piscinas.

 

Punti di Interesse:
– Chiesa di Santa Marta: situata a Giba nel sito di Villarios Vecchio, fu probabilmente edificata nell’XI secolo dai monaci benedettini e rappresenta un esempio del primo romanico in Sardegna, documentato dal condaghe di donazione del 1066, ma abbandonata tra il 1300 e il 1750.
– Nuraghe Meurra: si trova a nord-ovest del comune di Giba, al confine con i comuni di Tratalias e San Giovanni Suergiu vicino al lago artificiale di Monte Pranu, e domina la fertile piana che si estende verso gli stagni di Porto Botte e la laguna di Sant’Antioco. Costruito verso la metà del II millennio a.C. dalle popolazioni nuragiche, il nuraghe aveva la funzione di controllo del territorio, in particolare per l’allevamento e la gestione dell’acqua, sfruttando il Rio Palmas (allora probabilmente navigabile).
– Zona Umida di Porto Botte: è un’area naturalistica di grande importanza, habitat per numerosi uccelli migratori. Con paesaggi di lagune, stagni salmastri e dune di sabbia, è un paradiso per il birdwatching, ospitando fenicotteri, aironi e cormorani. Inoltre, è una delle destinazioni più rinomate per il kitesurf in Sardegna, grazie alle sue coste ventose e acque tranquille. Nel litorale è inoltre presente la Spiaggia di Porto Botte utilizzata anche per la balneazione.
– Parco Is Muras: si trova a pochi passi dal centro abitato, è un’area naturale di grande valore, non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua posizione lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, un itinerario storico, culturale e religioso che collega vari luoghi storici e minerari del Sulcis Iglesiente. Il parco è un punto di sosta ideale per chi percorre questa tappa, con aree attrezzate per il relax e per eventi culturali, come concerti e festival.

 

da non perdere

Chiesa di Santa Marta
Nuraghe Meurra
Zona Umida di Porto Botte
Parco Is Muras,

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