Ente Turistico Verteneglio

Sede amministrativa

Trg. Sv. Zenona 1 52474 Verteneglio – Brtonigla (Istria)

Enti e aziende del territorio

Identikit

Verteneglio (in lingua croata Brtonigla, in dialetto Vertenejo) è un comune di 1.607 abitanti della Croazia situato nella parte settentrionale dell’Istria, vicino al fiume Quieto, costruito su un antico castelliere preistorico. Verteneglio fu citato per la prima volta nel 1234, con l’antico nome Ortoneglo o Hortus Niger, ovvero orto di terra nera.

Nell’XI secolo si insediarono nella zona le popolazioni venete provenienti dalla Repubblica di Venezia e nel XVI e XVII secolo dalla Dalmazia e dai Balcani giunsero e si insediarono diverse famiglie contadine. Fece parte della Serenissima Repubblica di Venezia e poi dell’Impero austro-ungarico. Nel XIX secolo Verteneglio entrò a far parte del Regno d’Italia, controllato da Napoleone Bonaparte, per poi tornare sotto il dominio asburgico. Dopo la prima guerra mondiale e quindi in seguito al trattato di Rapallo, il paese entrò a far parte dell’Italia, periodo nel quale il Verteneglio conobbe il suo massimo sviluppo demografico e economico. Dopo la seconda guerra mondiale passò sotto il Territorio Libero di Trieste e fece parte della Zona B. Successivamente passò sotto la Jugoslavia. La popolazione italiana, per sfuggire alla pulizia etnica messa in atto dai soldati comunisti slavi, fu coinvolta nell’esodo. Dopo il 1991, passò sotto la Croazia, della quale fa ancora parte.

Il Comune di Verteneglio conta circa 1.600 abitanti, che si concentrano in cinque abitati maggiori: Verteneglio, Villanova, Carigador, Radini e Fiorini. L’abitato più grande è Verteneglio, un paesino pittoresco situato su una collina, dove si trova anche la sede dell’amministrazione comunale. Nel comune vivono molti appartenenti alla minoranza nazionale italiana e lo Statuto del comune stabilisce il bilinguismo e la parità della lingua italiana a quella croata. Sul territorio operano la Comunità degli Italiani di Verteneglio e la Comunità degli Italiani di Villanova. Oltre alla scuola dell’infanzia in lingua croata ed in lingua italiana, a Verteneglio sono presenti anche due scuole elementari che comprendono le prime quattro classi di educazione scolare, una in lingua croata e l’altra in lingua italiana. Nel 1996 a Verteneglio è stata fondata l’Agenzia della Democrazia Locale per l’Istria, con lo scopo di creare uno strumento efficace per la conservazione della multiculturalità del territorio, della coabitazione tra i diversi gruppi etnici storicamente presenti, e per il sostegno di progetti di sviluppo che portano al miglioramento della vita della popolazione locale.

La maggior parte della popolazione attiva si occupa di agricoltura, il che conferisce al comune strutture con grandi potenzialità di sviluppo nell’ambito produttivo quali sono, ad esempio, il vino, l’olio d’oliva, il formaggio, la pesca, i tartufi, i salumi tra cui il prosciutto istriano, la verdura e le erbe aromatiche. I vitivinicoltori di Verteneglio producono il 10% della quantità complessiva di vino prodotto in Istria, il che conferisce alla cittadina il titolo di centro più importante per la viticoltura e per il turismo rurale, essendo quest’ultimo strettamente correlato alla produzione enologica. Il rapporto tra la quantità di vino prodotta e il numero degli abitanti pone questo comune al primo posto in Istria.

Nel desiderio di migliorare le buone prassi nell’ambito della produzione enologica e della salvaguardia del territorio, il Comune di Verteneglio è stato il primo comune dell’Istria e della Croazia a diventare membro dell’associazione italiana “Città del Vino”. Verteneglio, inoltre, è anche membro dell’associazione Recevin, la rete europea delle Città del Vino.

Il turismo è la seconda attività produttiva del comune. Sulla costa si trova uno dei campeggi più grandi e di maggiore qualità in Croazia, “Park Umag”. Il Comune di Verteneglio è anche molto attivo in ambito ecologico, con direttive dedicate alla regimazione delle acque, raccolta dei rifiuti e pulizia delle discariche abusive, sfruttamento dell’energia solaresviluppo sostenibile della produzione agricola.

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L’Istria è un territorio altamente vocato alla viticoltura; la profonda tradizione enoica caratterizza queste terre e definisce il paesaggio accompagnando i recenti sforzi, maturati con l’entrata del paese nella Comunità Europea, per ottimizzare le risorse agricole e viticole e accompagnarle ad una maggiore occupazione giovanile.
Un passo importante è stato fatto, se solo si considera che è stato disincentivato l’abbandono degli ambienti rurali e si è contribuito all’incremento del reddito delle piccole aziende agricole familiari, nonché alla riattivazione delle risorse agricole abbandonate da tempo che oggi registrano una altissima accelerazione qualitativa.

L’Ente per il Turismo di Verteneglio sta da tempo lavorando alla creazione di un circuito enoturistico intorno a Verteneglio e allo splendido distretto del vino; da qualche anno la tradizione culturale e artistica locale (testimoniata dalla presenza di un intenso calendario di feste e manifestazioni) si fonde con le nuove esigenze del turismo enogastronomico.
La fruibilità delle cantine e una rinnovata capacità nell’accoglienza che si va qualificando sempre più con agriturismi e affittacamere (nati in ambienti rurali tipici) rendono ancor più piacevole la visita al territorio di Verteneglio. Eretto su un pittoresco colle, sulle rovine di un castelliere di origini preistoriche, questo paese è stato meta di continue migrazioni e di eventi socio-economici e politici, che ne hanno segnato la storia.
La Malvasia istriana è un vitigno antico la cui origine si fa risalire all’antica Grecia, nella città di Monemyassia nel Peloponneso, da cui si diffuse in tutto l’Adriatico soprattutto, nei secoli successivi, per opera della Repubblica Marinara di Venezia; qui in Istria ha trovato una delle terre più fortunate, in particolare nelle colline circostanti Verteneglio. La coltura della Malvasia è oggi assai diffusa; di quella istriana, presente anche in Friuli Venezia Giulia e in alcune zone collinari del Veneto, se ne ha testimonianza già dal 1300. Il grappolo della Malvasia istriana si caratterizza per essere medio-grande, cilindrico e leggermente conico. La produzione è abbondante e leggermente tardiva. La Malvasia, festeggiata nell’omonima Festa della Malvasia Istriana che si tiene ogni anno nel mese di giugno, è l’uva che produce il vino più pregiato e rappresentativo di questo territorio peninsulare.
Il Moscato istriano, soprattutto il Moscato di Momiano, è invece caratterizzato da una intensa fragranza di profumi floreali, ha un colore che varia dal giallo paglierino al giallo dorato. La composizione organolettica la rende molto alcolica (da 11,5 a 13,5 vol.%), caratterizzata da una aromaticità raffinata e da un sapore assai fresco.
Altri vitigni di particolare pregio, autoctoni istriani e comunque di quest’area di confine con il Friuli Venezia Giulia, e in forte accelerazione qualitativa, sono anche il Terrano e il Refosco, che ben si sposano con i cibi della gastronomia locale, assai calorici, come i gulas, i sughi e la selvaggina.
Resti di antichi oleifici sparsi lungo tutta la costa occidentale, soprattutto sulle isole di Brioni, a Barbarica, a Parenzo e a Porto Cervera, testimoniano la presenza di un’antica vocazione alla coltura dell’olivo. Nelle immediate prossimità di queste località, infatti, esistevano vere e proprie aree “pre-industriali” dove venivano prodotte le anfore utilizzate per conservare l’olio. Accompagnava questa florida attività produttiva la coltivazione in piantagioni di olivi, con cultivar autoctone quali Bjelica, Karbonera e Buza.

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