L’azienda Termine Grosso giunge all’attuale proprietario Antonio Giglio Verga dal ramo materno, i Verga. Fino all’inizio del 1900 l’azienda conservava l’aspetto del classico latifondo crotonese, successivamente le divisioni ereditarie e la riforma fondiaria ne riducono notevolmente le dimensioni, portandola agli attuali 700 ettari, di cui 400 nei comuni di Roccabernarda e Cutro, nel cuore del Marchesato di Crotone, e 300 di bosco in località Nocella, nel cuore del Parco Nazionale della Sila in provincia di Cosenza. Dal 1998, anno del suo matrimonio, Antonio con la moglie Patrizia, entrambi agronomi, iniziano a dare un nuovo volto all’azienda, “importando” i vigneti delle proprietà di Cirò, convertendo tutte le colture aziendali all’agricoltura biologica, alimentando integralmente stalla cantina e case con energia prodotta da pannelli fotovoltaici e ridando nuova vita al piccolo borgo aziendale dove vivono insieme alle persone che lavorano con loro. Condividere un progetto produttivo eco-sostenibile senza rinunciare alle più moderne tecnologie è il loro obiettivo. Nel 2008 dopo 10 anni di prove di vinificazione mettono su la cantina, a cui danno il nome della contrada in cui ricade per consolidare il rapporto tra prodotti e territorio, ridando vita ad una antica tradizione di famiglia. Puntano sui vitigni autoctoni pur introducendo piccole percentuali di vitigni internazionali. Il vigneto è condotto rigorosamente in biologico e la produzione di 1/1,5 kg di uva per ceppo ne dà un massimo di 60/70 q/ha. Ad oggi, con la denominazione IGP Calabria, producono 11 etichette tutte bio e tutte dedicate a persone care o a momenti di vita particolari. Dal Gaglioppo in purezza nascono il Theorema ed il Luna Piena (rosati), il Don Fabrizio ed il Don Fabrizio Anniversario (rossi senza e con passaggio in legno), dal Pecorello in purezza il JXP (bianco), dal Greco bianco, Ansonica e Pecorello il Madama Giovanna (bianco), dal Gaglioppo con il 20% di merlot il Frisio ed il Gocce di Frisio (rossi senza e con passaggio in legno) dal 55% di Gaglioppo ed un taglio bordolese il Crete del Falco (rosso con passaggio in legno) ed infine dal Greco Bianco, Pecorello, Malvasia e Zibibbo il Donnanò primo vino bianco calabrese fatto in anfora e barrique di legni dolci. Armonia Equilibrio e Schiettezza si ritrovano in tutte le etichette, che è possibile assaporare nella sala di degustazione annessa alla cantina accompagnati da altri prodotti aziendali propri o di aziende con le quali si condivide un percorso di tradizioni e qualità.
Un progetto di vita che coinvolge la sfera persona...