Montelio, che nel 2018 ha festeggiato 215 anni di proprietà e 170 di attività, è una delle più antiche realtà vitivinicole dell’Oltrepò Pavese. Tramandata nella stessa famiglia da 8 generazioni, vede alla guida le sorelle Caterina e Giovanna Brazzola – affettuosamente chiamate le ‘sorelle del vino’ – affiancate dai rispettivi giovani figli Roberto e Arianna, Edoardo e Irene: quattro cugini che al termine dei loro percorsi di formazione hanno scelto di dedicarsi a tempo pieno all’azienda di famiglia assumendo ciascuno un ruolo ben preciso, dalla campagna al marketing, dalla cantina all’accoglienza. Antica sede della grangia benedettina del Monastero del Senatore di Pavia, dove già nel 1200 si coltivava la vite, viene acquistata dalla famiglia nel 1803, ai tempi in cui queste terre tanto vocate alla viticoltura erano sotto il dominio francese; l’impulso decisivo arriva nel 1848, anno in cui nasce ufficialmente l’azienda Montelio e con essa viene avviata l’attività di imbottigliamento, commercializzazione e esportazione dei vini. Protagonista è l’ingegner Domenico Mazza, appassionato e vulcanico imprenditore che, oltre a dare all’Azienda il nome del piccolo e suggestivo edificio esagonale ottocentesco in cima alla collina, impiantò vitigni sperimentali, progettò e mise in produzione una fra le prime bottiglie per spumante italiana. Lo Champagne Montelio venne usato nel 1886 dal Principe Luigi di Savoia per il varo della nave Vesuvio della Regia Marina Militare. In seguito fu il nonno Roberto Sesia ad occuparsi dell’azienda ed a svolgere un ruolo attivo nella commissione istituita per stabilire le regole della nascente DOC Oltrepo’ Pavese, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario. Particolare curioso: nelle prime proposte di disciplinare per il Bonarda e per il Rosso Superiore la denominazione venne titolata “dell’Oltrepo’ Pavese – Antico Piemonte”. Roberto Sesia fu poi premiato con una Medaglia d’Oro per il suo impegno ventennale nel Comitato Vitivinicolo dell’Oltrepo’ Pavese. Montelio è un’azienda che fa filiera, dalla coltivazione dell’uva fino alla trasformazione e vendita diretta, in sintonia con lo spirito della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti alla quale ha aderito nel 2017. Ha inoltre contribuito alla fondazione del Movimento Turismo del Vino Lombardo nel 1997 e del Distretto Vini di Qualità Oltrepo’ Pavese nel 2014. La proprietà si estende su una superficie di 78 ettari che comprendono coltivazioni di grano, erba medica, legumi e piante officinali. I 30 ettari nella prima fascia collinare sono coltivati a vigneto specializzato e si trovano in un unico appezzamento adiacente alla cantina.In ogni scelta agricola e produttiva Montelio è sempre rimasta fedele al motto aziendale Natura Docens – La Natura Insegna – scelto dal fondatore nel 1848 e scolpito nello stemma ligneo tuttora visibile nell’antica tinaia, oggi sala di degustazione. Grazie anche al microclima favorevole e scarsamente piovoso, i vigneti sono condotti in regime di viticoltura integrata, gestendo il suolo con inerbimento e pacciamatura, applicando un limitato numero di trattamenti e utilizzando solo prodotti a basso impatto ambientale. La collocazione nel vigneto di 200 nidi per il ripopolamento degli uccelli è un ulteriore elemento che si inserisce in questa visione aziendale. I vitigni sono principalmente autoctoni o ad alta vocazione: a bacca bianca Cortese, Riesling Italico e Renano, Moscato e Malvasia, a bacca nera Pinot Nero, Barbera, Uva Rara e Croatina. Sono inoltre presenti Muller Thurgau e Merlot, arrivati in azienda nel 1951, a testimonianza delle innovative e appassionate sperimentazioni praticate nell’immediato dopoguerra dall’ingegner Sesia. Lo Chardonnay è stato invece introdotto nel 1982. Ampia la gamma dei vini tra i quali, oltre a bianchi, rossi e rosati fermi, ci sono tre frizzanti, due spumanti e un passito. Tutti i nomi scelti per i vini hanno un preciso riferimento al mondo Montelio: legato ai vigneti – Stroppa, Solarolo, Comprino – o alla storia – La Grangia, 17 Fiorile 1803 – o alla passione dei ragazzi per la fauna locale – Balestruccio, Nadòt. Un posto particolare ha il Merlot Riserva Mirosa, così chiamato in omaggio alla mamma di Caterina e Giovanna, che ha condotto l’Azienda fino al 1999. Montelio è da sempre anche un punto di riferimento per il turismo enogastronomico dell’Oltrepo’ Pavese: ogni anno gli appassionati enoturisti – molti dei quali provenienti da vari stati europei oltre che dal nord America e dal Giappone – ne assaporano l’accoglienza e il senso di familiarità. Il colore caldo del mattone a vista e l’antico torchio accolgono i visitatori nel cortile padronale e da qui inizia la visita, guidata sempre in prima persona da un componente della famiglia: partendo dai vigneti si arriva alla cantina storica e all’Infernot, suggestiva struttura ottagonale sotterranea custode delle tradizioni aziendali. L’antica tinaia accoglie infine per la degustazione dei vini accostati a prodotti del territorio in un percorso coinvolgente e ricco di storia e curiosità. Inoltre all’interno di uno dei cortili aziendali sono state ristrutturate, nel rispetto degli elementi architettonici preesistenti, parte di quelle che nel 1800 erano le case dei braccianti agricoli. Ne sono nati sei comodi appartamenti completi di cucina, tutti arredati con l’elegante semplicità della campagna lombarda, disponibili in ogni stagione sia per i fine settimana che per periodi più lunghi. Natura Docens: la natura parla a chi la sa ascoltare, con pazienza e rispetto.
Montelio, che nel 2018 ha festeggiato 215 anni di ...