La moderna ricerca vitivinicola ed enologica è impegnata nell'ottimizzare i processi di
coltivazione e di vinificazione per assicurare la redditività, migliorare la qualità del prodotto e
difendere le aree vinicole tradizionali. Le nuove scoperte in termini di varietà e selezione dei cloni
e la caratterizzazione più approfondita dei prodotti vitivinicoli rappresentano ancora
un'opportunità e una sfida concreta per tecnici e ricercatori.
Questo è il tema centrale di MS Wine Day, che si terrà giovedì 16 e venerdì 17 maggio in Trentino
alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, ente che storicamente è in prima linea
con studi e sperimentazioni in questo settore.
Un’ottantina gli iscritti tra ricercatori, rappresentanti tecnici ed enologi di aziende vinicole,
distillerie italiane e laboratori che si confronteranno sui metodi di analisi più efficaci nella
comprensione dei fenomeni connessi con la trasformazione delle uve. Il convegno è organizzato
dal Laboratorio Chimico del Centro Trasferimento Tecnologico.
Dopo la prima edizione tenutasi in Toscana nel 2015 e la seconda in Veneto nel 2017, il terzo MS WINE
Day si svolgerà dunque in Trentino. Specialisti di aziende private, istituzioni e università potranno
confrontarsi sullo stato dell'arte e circa le più recenti innovazioni analitiche della spettrometria di massa
applicata allo studio della trasformazione enologica. Migliorando l'efficacia di identificazione e
quantificazione dei componenti chimici e biochimici dell'uva e dei prodotti vitivinicoli, le metodologie
avanzate di spettrometria di massa (MS) svolgono un ruolo chiave nel supportare le decisioni
agronomiche e il controllo qualità.
Durante il convegno sono previste presentazioni ad invito da parte di relatori di caratura internazionale, i
quali tratteranno di nuovi approcci nell’analisi chimica di uva e vini, del contributo di lieviti e batteri
all’aroma e al flavour dei vini, del ruolo dei composti solforati in enologia, nonché di approfondimenti
sui quadri aromatici e sulle caratteristiche produttive e compositive di vini sudamericani e di distillati
galiziani. Altre relazioni verteranno sull’identificazione di marker di autenticità di vini varietali, sulle
innovazioni nella chimica isotopica degli aminoacidi dell’uva, sulla composizione dei suoli e il cambio
climatico, sul profilo aromatico di varietà “resistenti”, sulla presenza in vino di componenti tanniche di
potenziale uso terapeutico anti-HIV, fino ad arrivare all’identificazione di metaboliti fitotossici nelle viti
affette da malattie del legno, principale problematica distruttiva dei vigneti a livello mondiale.