La filosofia di Andrea Mantengoli, il titolare dell’Azienda, si fonda sulla convinzione che se il tutto parte dalla radice, la prima cosa da tenere ferma è proprio la gestione del suolo: limitare al minimo l’interferenza sulla vegetazione spontanea del vigneto incentivando con semi autoprodotti l’inerbimento e posticipando il più possibile lo sfalcio dopo la fioritura affinché le api possano fare il loro lavoro di impollinazione, intervenire nelle lavorazioni e nella gestione delle risorse idriche solo quando il vigneto necessita di un supporto, mantenere un perfetto equilibrio con l’ambiente in cui flora e fauna convivano in sinergia. In questo contesto non poteva mancare la bioarchitettura: costruita nei primio anni 2000 dall’Architetto Marcello Mantengoli, fratello di Andrea, la cantina è una struttura che si integra armoniosamente con il paesaggio, i cui colori richiamano quelli del territorio di Montalcino e che proprio quel territorio vuole proteggere e rispettare insieme alle necessità di un vino esigente e delicato come il Brunello. Per questa eccellenza c’è infatti bisogno di spazi in più per conservare le diverse annate e per lo stoccaggio. Il locale di invecchiamento è forse quello esteticamente più bello, alto circa 5 metri, con un gioco di archi, volte, travi a rombo e mezzane in cotto, la suggestiva sovrapposizione delle botti e una studiata illuminazione. Qui, come nel Brunello di questa Azienda, si fondono insieme elementi di tradizione e modernità. 5 (di Alessandra Calzecchi Onesti)
CANTINE GREEN AD ALTO VALORE AMBIENTALE
UNA SFIDA PER IL FUTURO CHE PER MOLTE AZIENDE ITALIANE È GIÀ REALTÀ
PROGETTI DI VITICOLTURA SOSTENIBILE NEL MONDO E IN ITALIA
“LA CARBON FOOTPRINT DEL VINO”:CANTINA SALCHETODI MONTEPULCIANO (SI)
“LA BIOARCHITETTURA IN CANTINA”: CANTINA LA SERENA DI MONTALCINO (SI)
“COLTIVARE ENERGIA”: MARCHESI GINORI LISCI DI PONTEGINORI (PI)
“MIGLIORE CANTINA GREEN D’ITALIA”: LE CARLINE DI PRAMAGGIORE (VE)