Enoregioni italiane: Terre del Cerasuolo

29/01/2018

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Sicilia è possibile individuare sei enoregioni: Sicilia Occidentale, Sicilia Occidentale Interna, Isole, Etna, Terre del Cerasuolo, Sicilia Orientale.

 

TERRE DEL CERASUOLO

L’enoregione comprende ripiani, rilievi e terrazzamenti che dall’altopiano degli Iblei degradano verso il mare a nord-ovest di Ragusa, con suoli caratterizzati  prevalentemente da formazioni calcaree e sedimenti marini argillosi, clima di tipo mediterraneo subtropicale e vigneti a filare. La Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria attraversa un paesaggio contemporaneamente dolce e aspro, con antiche masserie e pascoli delimitati da ampi recinti di bianchi muretti a secco, scogliere e dune sabbiose, chiese e palazzi delle città tardo barocche della Val di Noto (Patrimonio Mondiale dell’Unesco). Negli ultimi anni la produzione della docg Cerasuolo di Vittoria (da uve nero d’Avola e frappato), della più recente doc Riesi (da ansonica, chardonnay, cabernet sauvignon e nero d’Avola) e delle varietà da tavola ha rilanciato la coltivazione della vite, che ha qui origini assai remote tanto da essere stata disciplinata da una prima regolamentazione già nel periodo arabo-normanno.  Il Cerasuolo di Vittoria nella sua tipologia attuale nasce nel 1606, quando fu fondata l’omonima città: la sua fondatrice Vittoria Colonna Enriquez regalò infatti in quell’anno ai primi 75 coloni un ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto. Oggi è il vino di spicco della provincia di Ragusa, insieme ad alcuni comuni di Caltanissetta e Catania, l’unico a denominazione d’origine controllata e garantita siciliano.

Vini locali. Dal caratteristico colore rosso ciliegia, il  Cerasuolo di Vittoria docg ha un delicato profumo fragrante e vinoso da floreale a fruttato di ciliegia e sapore secco, caldo e rotondo, adatto a peperoni e melanzane ripieni di carne, caponata, arancine di riso, arrosti di carni bianche e rosse. Nel tipo Classico, sottoposto ad un più lungo invecchiamento anche in legno, i riflessi virano al granato e l’odore acquista note sensoriali di prugna secca, cioccolato, cuoio, tabacco. Consigliato l’abbinamento con agnello alla brace e formaggi stagionati e piccanti. Numerose le tipologie della doc Riesi (Rosso, Novello, Rosato, Bianco, Spumante, Vendemmia Tardiva, Superiore anche Riserva), che può essere seguita da una delle seguenti specificazioni di vitigno: Insolia, Chardonnay, Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Il Bianco ha un colore paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdognoli, odore fine ed elegante e gusto armonico, delicato e sapido, ottimo con molluschi, crostacei e cozze.  Il Rosso, dal profumo gradevole e vinoso e  sapore asciutto e armonico, bene si sposa con formaggi tipici siciliani e carni rosse e, nel tipo Superiore o Riserva, anche braciole di vitello e involtini con carciofi. Il Rosato, fresco e fruttato, accompagna antipasti di mare, primi piatti con le sarde o con le melanzane. Lo Spumante, dal caratteristico profumo fruttato, è ideale come aperitivo o insieme ad antipasti a base di crostacei e molluschi. Si esalta infine con formaggi erborinati e piccola pasticceria il sapore dolce e vellutato della Vendemmia Tardiva, dal colore giallo intenso tendente all’ambrato e profumo intenso e persistente.

Piatti e prodotti tipici. Il territorio offre una vasta gamma di prestigiose produzioni, dai formaggi noti in tutto il mondo come la provola ragusana e il Ragusano dop alle carrube di Pozzallo, dalle carote novelle di Ispica all’olio extravergine di oliva Monti Iblei dop. Antichissimo formaggio a pasta filata esportato fin dal Trecento oltre i confini del Regno di Sicilia, il cosacavaddu rausano è un caciocavallo cagliato con presame d’agnello o capretto, ottenuto da latte intero crudo delle vacche modicane che pascolano nell’altopiano ibleo e che oggi rischiano l’estinzione: dalla storica forma a parallelepipedo ad angoli smussati, di mezzo metro di lunghezza e peso variabile tra i sei e i sedici chili, ha un sapore dolce e aromatico con note floreali  e tendente al piccante solo a stagionatura molto avanzata. La stagionatura, dai quattro mesi fino ai due anni e oltre, si svolge nei maizzè, locali freschi, umidi e ventilati a volte interrati, a volte cantine e grotte naturali, dove i formaggi legati a coppia con funi di liama o corde di cannu, di zammarra o di cotone sono appesi a cavaddu di una trave di legno. Da non mancare le tante eccellenze della cucina, come pasta alla norma, pasta ‘ncasciata, zucchine alla nissena (fritte e aromatizzate con aceto e menta), pesce in umido, trippa all’olivetana (parmigiana al forno che alterna melanzane grigliate, trippa al sugo di pomodoro, uova sode tagliate a rondelle, vastedda del Belice a fettine, pecorino grattugiato e uovo fresco sbattuto), la torta di San Chiara,  il torrone (che in realtà è un croccante di mandorle), la cassata ‘o furnu (pasta frolla riempita di ricotta, pan di spagna e canditi, cotta al forno e spolverizzata di zucchero a velo), pupi di zucchero, cuccìa, mustazzola, granite e gelati. E naturalmente quella che fu definita da Sciascia cioccolata dell’assoluto, archetipo di prodotto dolciario impossibile da uguagliare; in Sicilia esiste una grande tradizione di pasticceria al cioccolato che a Modica trova il suo apice: il cacao, dalla caratteristica consistenza “polverosa”, viene lavorato a freddo e totalmente a mano, e variamente aromatizzato (alla vaniglia, alla cannella, …) seguendo ricette e lavorazioni dalle origini antichissime. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI:

DOCG: Cerasuolo di Vittoria

DOC: Riesi, Sicilia,Vittoria 

IGT: Terre Siciliane

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