Diamo il benvenuto al Comune di Ripalimosani

16/09/2024

L’ Associazione Nazionale Città del Vino da il benvenuto al Comune di Ripalimosani.

Il territorio di Ripalimosani, intorno al V secolo a.C., faceva parte dell’antica regione del Sannio, abitata dai Sanniti. Tale popolazione era suddivisa in diverse tribù, tra cui i Pentri, che avevano come centro principale la città di Bovianum, corrispondente all’odierna Bojano.

Durante la terza guerra sannitica, svoltasi tra il 298 e il 290 a.C., i Sanniti furono sottomessi in maniera definitiva dall’esercito romano. Tuttavia, nonostante la sconfitta, non cessarono mai di combattere contro Roma, mantenendo vivo lo spirito indomito e fiero che li caratterizzava. Essi continuarono a opporre resistenza attraverso tattiche di guerriglia, con l’obiettivo di difendere i loro valori sacri, come la libertà e la propria indipendenza. Questo conflitto raggiunse il suo culmine nella battaglia di Porta Collina, combattuta nel 82 a.C., dove i Pentri furono sconfitti dal generale romano Lucio Cornelio Silla alle porte di Roma. La disfatta fu terribile: Silla ordinò l’esecuzione di circa ventimila prigionieri Pentri e procedette alla sistematica eliminazione dell’intera etnia, segnando così la fine di un popolo.

Nei decenni successivi, il territorio dei Pentri rimase quasi disabitato, ma gradualmente venne ripopolato con colonie romane, e le principali città furono ricostruite. Nonostante ciò, la regione rimase la meno urbanizzata della penisola, anche a causa della povertà delle sue terre montuose, poco adatte all’agricoltura. Sotto l’impero di Augusto, tra il 27 a.C. e il 14 d.C., l’Italia fu suddivisa in regioni amministrative che rispettavano le antiche suddivisioni etniche, in un modo sorprendentemente simile all’attuale organizzazione territoriale. Il territorio di Ripalimosani fu incluso nel Municipio di Bovianum, appartenente alla Regio IV Samnium.

Dal 493 d.C., Ripalimosani entrò a far parte del Regno degli Ostrogoti, per poi passare sotto il controllo dell’Impero Bizantino nel 536. Successivamente, nel 590, divenne parte del Ducato di Benevento, dominato dai Longobardi, all’interno della Langobardia Minor. Nel 774, la zona fu inclusa nel Principato di Benevento, sotto l’amministrazione del Gastaldato di Bojano.

Le prime testimonianze scritte dell’esistenza di Ripalimosani si trovano in un documento del 1039, noto come la “Pergamena Montagananese”. In questa pergamena, i Principi di Benevento, Pandolfo III e Landolfo VI, concedevano a certi forestieri e agli abitanti locali il pieno e libero godimento delle terre, descrivendo i confini di Montagano e menzionando per ben tre volte il territorio di “Ripae”, che si riferisce proprio a Ripalimosani.

Nel 1059, Ripalimosani entrò a far parte del Ducato di Puglia e Calabria, sotto il controllo normanno, e fu amministrato dalla Contea di Bojano. Nel 1130, con la formazione del Regno di Sicilia, Ripalimosani fu integrato nella Contea di Molise, che successivamente divenne un contado. Nel 1302, passò al Regno di Napoli, sotto le dinastie angioine e successivamente aragonesi. Dal 1504, la regione divenne parte del Vicereame del Regno di Napoli, sotto la dominazione spagnola, con le dinastie degli Aragona, degli Asburgo di Spagna e infine dei Borbone di Spagna. Nel 1713, il Vicereame di Napoli passò sotto il controllo del Sacro Romano Impero, governato dagli Asburgo d’Austria, per poi tornare sotto i Borbone nel 1735.

Nel 1806, il Regno di Napoli divenne dipendente dall’Impero Francese, con i regnanti Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e Ripalimosani fu inserito nella Provincia di Molise, con Campobasso come capoluogo. Dopo il Congresso di Vienna, nel 1816, il Regno delle Due Sicilie, governato dalla dinastia borbonica, prese il controllo dell’area fino al 1861, quando l’intero territorio italiano fu unificato sotto il Regno d’Italia, con la dinastia dei Savoia. Dal 1946, con la nascita della Repubblica Italiana, Ripalimosani è parte integrante della Regione Abruzzi e Molise, fino alla creazione della Regione Molise nel 1963, alla quale appartiene tuttora.

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